martedì 2 luglio 2013

Stili e consumo calorico del nuoto

Il nuoto è lo sport che implica il movimento dell'uomo in acqua. In estate viene praticato al mare o nei laghi mentre in inverno quasi esclusivamente nelle piscine (o nei mari dei paesi caldi).

Stili e consumo calorico del nuoto



Il nuoto può essere praticato fino ad età molto avanzata ed è adatto per le persone in forte sovrappeso o obese perché l'acqua stessa, grazie alla spinta di Archimede, sorregge il peso del corpo evitando di sovraccaricare le articolazioni delle caviglie, delle ginocchia e la schiena.
E' uno sport sicuro da praticare, sempre che non si vada a nuotare in laghi pericolosi, nel mare mosso o in acque troppo fredde. Un'ipotermia, causata dall'acqua gelida o una congestione può causare la perdita di coscienza in acqua e quindi essere pericolosa. Non bisogna mai immergersi in acqua fredda dopo aver mangiato!
Il nuoto è uno sport completo, che coinvolge tutti i muscoli del corpo, anche se in prevalenza viene coinvolta la parte superiore (principalmente braccia, spalle e petto).


Gli stili del nuoto

Gli stili di nuoto comunemente praticati sono i seguenti:
  • Stile libero. E' un sinonimo del crawl, lo stile che tutti conosciamo in cui il nuotatore alterna il movimento rotatorio delle braccia aiutandosi con i piedi.
  • Il dorso, ovvero la nuotata crawl con il corpo rivolto verso l'alto, utilizzando il movimento rotatorio delle braccia coadiuvato dalla spinta dei piedi.
  • Lo stile a rana, che richiama nel suo modo di nuotare il movimento del relativo anfibio.
  • Lo stile a farfalla, in cui il nuotatore effettua i movimenti delle braccia in modo simmetrico mentre le gambe si muovono come nello stile a rana;
  • Lo stile a delfino, simile a quello a farfalla, ma in questo caso le gambe restano unite, ricordando il movimento dei cetacei.


Il consumo calorico del nuoto

Per via della densità del corpo umano circa uguale a quella dell'acqua, il corpo umano tende a galleggiare di suo.
Se una persona si immerge in acqua, inspirando profondamente e trattenendo il fiato, galleggerà.
Il grasso però ha una densità inferiore all'acqua, quindi una percentuale di grasso più elevata favorisce il galleggiamento.
Una donna presenta una percentuale di grasso maggiore rispetto all'uomo. Visto che la densità del grasso è minore di quella dell'acqua, consuma meno per galleggiare. Quindi, a parità di efficienza, una donna consuma all'incirca un 20-30% in meno.
Quello che influisce maggiormente sul consumo calorico nel nuoto è l'efficienza della nuotata e lo stile utilizzato.
Gli atleti esperti consumano poche energie per galleggiare e utilizzano la maggior parte della potenza per la propulsione in acqua. Un principiante al contrario consuma più calorie solo per restare a galla e quindi consuma di più, a parità di velocità e di distanza percorsa, rispetto ad un nuotatore esperto.
Riguardo agli stili, il crawl è quello meno dispendioso. Lo stile a farfalla consuma mediamente un 10-15% in più di quello crawl mentre lo stile a rana arriva anche ad un 50% in più.
Per avere dei valori puramente indicativi, nuotare in maniera tranquilla provoca un dispendio energetico pari a circa 200 Kcal l'ora fino ad arrivare a oltre 600 Kcal/h in caso di competizioni agonistiche.

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